Spaesamento

 Il pronto soccorso. 

Sei lì, gambe all'aria con un liquido che esce copioso mentre medici e specializzandi ti fanno ecografie, visite, passano, guardano si consultano. 

Sembri un pezzo di carne, di quelli appesi nei camion frigo dei macellai, solo che sei vivo e aspetti di capire. 

Si, la rottura c'è, e devi essere necessariamente ricoverata. Richiedono tante informazioni, anamnesi, sensazioni, e fanno firmare moduli su moduli mentre tu continui a scorrere e non sai se basteranno i mille fazzoletti messi e sentendo le tue mutande bagnarsi irrimediabilmente.

Mentre firmi, parli e rifletti seduta alla sedia davanti ad una scrivania, ti prelevano sangue, ti fanno tamponi ovunque 1 poi 2 poi  3 poi  4. Poi ti fanno una puntura. Dopodichè ti fanno leggere un'informativa che mostra tutte le possibili conseguenze di un parto prematuro. Nessuna notizia letta su quel foglio è rassicurante, mostra solo scenari per cui la tua vita potrebbe solo uscire distrutta ma alla fine, devi farlo, lo firmi.

I medici e gli infermieri sono tutti dolci, disponibili, ma fermi. 

Qualcuno parla sbuffando di una donna che ha "ricominciato" a piangere e pensi che siano un pò cinici. 

Forse è un'autodifesa, forse ne vedono di tutti i colori, ma questo aspetto ti disturba e quindi ricacci in gola le lacrime che avresti voluto anche tu far uscire di prepotenza. 

Perchè ti senti sola, in una stanza che ad un tratto diventa grande quanto una reggia come se volesse urlarti l'enormità di quello che stai vivendo e che devi necessariamente gestire.

Ti sposti da una stanza all'altra come un'automa, ti trasportano e tu hai valigia, borsa, giacca. In molte stanze non sai neanche dove mettere tutte queste cose e ti arrangi alla meglio sperando nulla riesca a cadere. Tutto ti pesa, e ad ogni peso che metti senti "perdere", ma vai avanti a breve sarai in una stanza in cui ci sarà un letto e riposerai.

In ultimo ti fanno un tracciato e un elettrocardiogramma. Mentre sei lì che cerchi ancora di capire come ci sei arrivata e cosa sta accadendo chiedi: ma la situazione è seria? Secondo lei quanto resterò qui?

Senti rispondere: signora, dobbiamo cercare di portarla quanto più possibile avanti. Il bimbo è troppo piccolo. Per ora resta qui.

 Poi ti accompagnano in reparto. Sei sempre con tutti i tuoi bagagli, fisici e mentali e pensi mentre ne senti tutto il peso " Ma non dovrebbero aiutarmi a portare i bagagli? Non starò facendo troppi sforzi? "

E' sera, saranno le 22 e tu ti ritrovi in una stanza con un'estranea appena operata che poverina, soffre.

Ti ricomponi, e poi finalmente ti stendi. 

Non dormirai neanche un secondo quella notte, avrai gli occhi sbarrati pieni di paura e piangerai ad ogni perdita che avverti. 

Ma, anche quella notte, passa.




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