Qualcosa arriverà.

 Ho scoperto che la terapia del "blog" mi è tanto utile. 


Fino a qualche giorno fa avrei detto che mi sarei sfogata con il canto e con la mia musica. Difficile cantare con una compagna di stanza, difficile cantare quando hai paura che il diaframma possa spingere su questa sacca che si sta svuotando, difficile cantare e ascoltare musica quando hai gli ormoni e la psiche in subbuglio.

Cosa vuol dire essere governata dagli ormoni e approcciare alla musica in ospedale? Ascoltare canzoni che hai sempre ascoltato e che improvvisamente diventano traditrici, non ti aiutano più ma alimentano la tua disperazione e non fanno nulla.

Ma come? Non fate nulla? Io sto male!! Note mie, dove siete? Accordi, quelli che mi colpivano le viscere talmente tanto da farmi partire sorrisi o balli improvvisi, che fine avete fatto?

Nulla. E' Il silenzio ad aiutarmi. I primi giorni soprattutto. 

Poi piano piano ... lo senti. Senti tuo figlio che si muove e si muove con una cadenza e ritmo che ti ricorda una canzone... Ogni giorno, nei mesi precedenti a questo terribile periodo, ho dedicato del tempo alla musica sulla mia pancia affinchè la riconoscesse prima o poi. Gli ho fatto ascoltare di tutto, Concato, Bob Marley, Wonder, Ella, Daniele e chi più ne ha più ne metta. 

Però fisso, ogni giorno, gli ho dedicato due canzoni di una cantante brasiliana che ho scoperto in questo periodo, Luisa Sobral.

O Melhor presente

https://www.youtube.com/watch?v=No-g4KJu7Og

Riceverai il miglior regalo
Vais receber o melhor presente

Che tu sappia come amarlo e volerlo per sempre
Que o saibas estimar e querê-lo pra sempre

Che tu sappia come prenderti cura
Que o saibas cuidar

Insegnare tutto
Tudo ensinar

Che tu sappia amare
Que o saibas amar
Riceverai un migliore amico
Vais receber um melhor amigo

Che condividerà con te tutta la sua vita
Que vai partilhar a vida toda contigo


Ebbene, in un pomeriggio di inedia, pensando al ritmo e a questa canzone, decido di mettere sulla mia pancia questa canzone. E lui si muove! Tantissimo! 

Eccola. E' tornata la mia musica! 

E adesso è tornata ad essere uno dei miei appigli. D'altronde lei mi conosce più di tutti.

E oggi, che è sabato, e i ritmi in ospedale si placano e si hanno tante ore da passare finchè la giornata possa terminare  approfitto dell'assenza della mia compagna di stanza per ascoltare.

Oggi torna Luisa, e arriva Barbieri, Bollani, Cammariere e... Daniele. Qualcosa arriverà.

Oggi che i pensieri sono sempre e solo rivolti alle perdite della mia borsa rotta la musica mi riprende. E lui balla. Si muove e mi accontento.


Parlando con una persona ho realizzato che ho attraversato tante fasi in questo periodo:

spaesamento, paura, disperazione e attuallemente, forse, rassegnazione. Forse. Ma anche no.

Ho deciso di chiamarla accoglienza: accolgo ciò che mi accade. Giorno per giorno. E provo a farmelo bastare. 




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