La pala.
Ti dicono sii positiva, il bimbo ne risente, sei forte...
Quante parole vuote e inutili!
Mi ero svegliata quasi di buonumore. Ho cominciato a guardare video di Massimo Troisi che mi hanno portato in un altro luogo per qualche ora.
Poi..mi hanno detto di andare a fare l'eco.
Ero tesissima. Distesa sul lettino provavo a distrarmi leggendo al cellulare.
Me l'hanno tolto. Gli specializzandi parlavano a bassa voce di cose loro, mentre io in silenzio aspettavo mi dicessero qualcosa. Si perché io sono qui per un problema e attendevo l'eco da tutta la settimana.
Nulla nessuna informazione. Solo commenti insulsi di fatti di vita quotidiana che onestamente chi se ne frega.
Poi d'un tratto... Eh ma qui il liquido non c'è.
Arriva finalmente una dottoressa che conferma, mi chiede se avessi perdite e mi dice eh è così ha la borsa rotta. Dobbiamo sperare e vedere un'altra settimana.
Le consiglio di stare a letto e non alzarsi proprio. Anche i bisogni: con la pala.
Provo a strappare qualche altra informazione: è cresciuto? La flussimetria?
Vengo liquidata con un sisi un po' è cresciuto, scusa porti la signora in stanza ? E mi ritrovo a cacciare le odiate lacrime già da fuori la porta.
Santa Mascherina! Un po' "camuffo" e poi in camera scoppio. Non riesco a fermarmi sembro un fiume in piena.
Avviso amici e famiglia anche se vorrei spegnere il telefono e non dare spiegazioni.
D'un tratto mi rendo conto del fatto che devo essere allettata:
Ha detto con la pala!
E il pianto si fa più forte.
Devo chiamare per qualsiasi cosa, una semplice pipì o il lavarmi i denti o i capelli diventa un problema insormontabile. Come farò?
Il "primo soccorso "me lo da la mia compagna di stanza.
Mi aiuta a mangiare, mi sistema tutte le cose accanto e mi supporta in ogni cosa. Un angelo.
Eppure il pianto non si ferma sembra incessante.
Arriva la dottoressa che mi guarda e mi dice:
Signora che piange a fare? Lo sapevamo già! La situazione è invariata! (Ma come il liquido non c'è!)
Lei lo sa la situazione è difficile ed è sempre sul filo del rasoio ma deve essere positiva.
Facile per te cara doc! Mi dai info approssimative, non mi fai capire cosa mi sta accadendo, mi sposti tra le stanze e poi devo stare tranquilla?
Se non dovessi stare allettata ti salterei al collo come mai ho fatto nella mia vita!
Ormai la giornata trascorre così tra un pianto e un esame, un pianto e una flebo, un pianto e una telefonata..
Arriva il momento della "pala". Trattengo, trattengo, ma poi devo chiamare.
L'infermiera è dolcissima, mi aiuta e lascia anche un po' di privacy. Ma io mi sento violata. Mortificata, senza dignità o volontà..
Poi però mi dicono che c'è carenza di personale e non possono assistermi quindi devo provvedere io con degli aiuti soprattutto il pomeriggio e la notte.
Come è possibile? Non siamo in un ospedale?
E allora smuoviamo tutto per trovare qualcuno che mi aiuti la notte. E anche il pomeriggio.
E io piango. Piango. Perché io non voglio fare la forte. Voglio avere paura, voglio essere disperata, voglio preoccuparmi, ne ho diritto, sono in una situazione del caxxo.
Oggi è così . Piango.
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