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Visualizzazione dei post da marzo, 2021

Limbo

Entri in un ospedale e ti senti in una bolla. Mai completamente serena eh vista la situazione sempre sul filo del rasoio, ma da un lato, con il mondo in zona rossa, almeno un pochino ti senti preservata da questa pandemia che imperversa. E invece no. Dopo giorni più o meno idilliaci, più perchè in compagnia di una ragazza con cui si crea un bel legame e ti diverti ti disperi e condividi esperienze, meno per la paura sottesa che esiste nel quotidiano di un ospedale, la tua compagna va via d'improvviso. E mentre provi a prendere sonno alle 2 di notte ti capita nella stanza una nuova ragazza, giovane, impaurita e prossima al parto. Ma proprio prossima, infatti glielo indurranno 3 giorni dopo il suo arrivo. Lei ha la faccia spaurita, rivedi te la prima sera in quest'ospedale e quindi provi a rassicurarla, le dici che per quello che puoi le starai accanto e che è in buone mani. Percepisci il suo essere tanto ansiosa e ti auguri solo di essere pronta a supportarla nel momento del bis...

In tempo di crisi

 Scrivere in "tempo di crisi", all'apice della curva depressiva o stordente è una terapia. Nei giorni appena trascorsi non ho avuto molti climax emotivi. Ho raggiunto un equilibrio, assecondo la routine ospedaliera, ho conosciuto meglio infermieri, medici e ho capito quelli che mi stanno più simpatici, quelli meno e quando sentirmi più tranquilla o essere un pelino preoccupata per i prelievi. (Alcuni infermieri ormai conoscono il mio problema delle vene e vanno sul sicuro senza farmi male, altri invece ancora mi martorizzano). Ma gli equilibri ospedalieri son fatti per essere interrotti e destabilizzarti di tanto in tanto quindi.... Venerdì scorso la mia compagna di stanza decide tout court di andare via e farsi operare fuori. Tanto dispiacere ma le auguro fortuna per la sua avventura. Durante la notte, arriva una ragazza. Giovane, 25 anni, prossima al parto in teoria. Arriva ed è smarrita, rivedo la me stessa di 2 settimane prima e trascorriamo la prima notte a parlare. ...

La reclusione

 La mia gravidanza: un'escalation di...... lo dico dopo. Scoprirlo è stato emozionante. Abbiamo cominciato a provarci a luglio a Procida, e invece è accaduto ad Agosto ad Ischia, 30 agosto. Me ne sono accorta subito. il 16 settembre senza dir nulla a nessuno ho fatto il test e infatti.... ero incinta.  Tremante per l'emozione volevo aspettare il ritorno di Pasquale (che però quel giorno era pieno di impegni e quindi non riuscivamo ad acciuffare un momento comune) ma avevo un appuntamento da una cara amica.  Telefono alla mia amica che aveva dei regali per noi (per la nostra festa di matrimonio mai avuta, lassamo sta) mi vedo con lei e glielo comunico. Non riuscivo a non tremare, mi sembrava la cosa più grande con cui avessi mai fatto i conti e avevo bisogno di un punto fermo. Prendo i regali, li porto a casa e li impacchetto assieme al test. Pasquale apre i vari pacchetti e in ultimo lo scopre. Gioia, emozione anche se sempre con i piedi per terra.  La mia ginecologa...